Il Centro culturale “Augusto Del Noce”, nell’ambito del cartellone estivo Musae 2010, organizzato dalla Provincia di Pordenone, presenta il libro “Maria lactans. La Madonna del latte in Friuli”, curato da Erika Di Bortolo Mel
Il 10 settembre 2010 la presentazione del libro è stata accompagnata da canti della devozione mariana grazie al coro Ensemble Armonia di Cordenons.
La madonna del latte
Il tema della Vergine allattante compare per la prima volta nel III sec., nelle catacombe di S. Priscilla a Roma, ma conoscerà la sua massima fortuna a partire dal 1300 in poi, quando dall’Oriente bizantino, complici anche le crociate, si andrà diffondendo nel bacino del Mediterraneo e quindi nel resto d’Europa, in un clima di rinnovata spiritualità mariana.
L’arte colta si cimenterà più volte con il tema, soprattutto tra il XIV e il XVI sec., come testimoniano tra gli altri gli eminenti esempi della Madonna del latte di Ambrogio Lorenzetti, , 1330, nel Palazzo Arcivescovile di Siena, della Madonna col Bambino di Masolino da Panicale, , 1430 ca., ora all’ Alte Pinakothek di Monaco, della Madonna del latte del Bergognone, 1485 ca., che si ammira all’ Accademia Carrara Bergamo, della Madonna del latte di Sandro Botticelli, 1487, custodita allo Staatliche Museen di Berlino.
Il progressivo declino dell’iconografia di Maria lactans a partire dal ‘600 va imputato inizialmente alle indicazioni del concilio di Trento in campo artistico e alla concezione iconoclasta della chiese riformate, per quanto riguarda i paesi protestanti; in un secondo momento, al razionalismo illuminista e alla rigidità moralista del clero. Espressioni più spontanee del culto mariano – cappelle votive, sacelli rurali, affreschi di committenza privata – proporranno ancora il tema, che però va quasi scomparendo a partire dal secolo XIX.
Che il Friuli, come d’altronde molti altri contesti locali, sia terra mariana per eccellenza è un dato di fatto; dal Lussari a Castelmonte, dalla Madonna delle Grazie di Udine a Madonna di Rosa di S. Vito al Tagliamento, i maggiori e più frequentati santuari della regione sono dedicati alla Madre di Dio. Forse stupirà scoprire che in alcuni di essi la Vergine venerata è proprio una Madonna del latte, “nascosta” sotto altre denominazioni più generiche (delle Grazie nel caso udinese), sotto la semplice indicazione geografica (Castelmonte), o addirittura sotto una dicitura popolare che travisa quella ufficiale (“La Santissima” di Polcenigo è ufficialmente dedicata alla Santissima Trinità, ma nell’immaginario comune l’aggettivo è riferito a Maria).
Compresi questi casi di particolare rilievo, le attestazioni di Madonne del latte in Friuli sperano le sessanta unità, disseminate su tutto il territorio regionale e con una distribuzione nei secoli che rispecchia l’andamento generale del tema individuato da studi di carattere generale, con una prevalenza di opere risalenti al 1400 e al 1500. Accanto ad opere di autori come Bellunello, Pilacorte, Thanner, incontriamo un gran numero di attestazioni minori, frutto di una produzione spontanea ma non per questo meno significativa, che va ad impreziosire cappellette votive e facciate di abitazioni.
Un percorso affascinante quello della mostra, alla riscoperta della Madonna del Latte, che mette in evidenza le strette connessioni tra il piano della storia, individuale e collettiva, quello della fede e quello dell’arte. Una commovente testimonianza soprattutto dell’umanità di Cristo, che come ognuno di noi ha veramente bevuto al seno materno, ma anche un’icona per il nostro tempo, così restìo ad accogliere la novità di una nuova vita.
Il coro “Ensemble Armonia”
“Ensemble Armonia” di Cordenons (Pordenone) si è costituito in Associazione nel 1997. Ha partecipato a numerosi concerti e rassegne in diverse località italiane e in Europa (Salisburgo e Barcellona). Nel 1998 è stato invitato a cantare a Mosca in occasione del V Festival Giovanile “Moscow Sound” e ha ospitato i gruppi corali dell’Opera Giovanile di Kiev, ”Radost” di Mosca, “Hosanna”di Sandomierz (Polonia) e il Pacific Boychoir di Oakland (USA), organizzandone i concerti, in Friuli Venezia Giulia e in Veneto. Collabora con musicisti, direttori e cantanti professionisti, esibendosi anche in formazioni cameristiche e con accompagnamento di orchestra d’archi. Nel 2007 ha aderito alla Rassegna di polifonia Usci proponendo un repertorio legato alla Settimana Santa e ha partecipato a Trieste al concorso “Corovivo” con il progetto “Beatae Virginis Mariae Canticum Consonanze ideali e proporzione divina tra musica e pittura”, eseguito successivamente in concerto a Tivoli e all’Abbazia di Sesto al Reghena.
Nell’anno 2008-9 ha presentato il progetto multimediale “Chàritos Eikòn” in alcune città italiane, con il M° Gianluca Libertucci all’organo. Nel 2009 ha partecipato a Verbum Resonans – Concerti e S. Messe in canto gregoriano – esibendosi nella Basilica di S. Eufemia a Grado e alla Rassegna di Polifonia 2009 organizzata dall’Usci Pordenone. Ha cantato nella Basilica di S. Pietro a Roma e ha ottenuto la fascia d’eccellenza al concorso “Corovivo 09” con il progetto “Il culto della Theotókos nel rito bizantino e latino”sotto la direzione di Carmen Petcu. Ha partecipato alla Rassegna Nativitas 2009 con il progetto “Gaudete in Domino” , nel 2010 ha proposto un ciclo di concerti dedicati alla Quaresima, ispirati al testo dantesco“Vergine Madre, Figlia del tuo Figlio” , e nel maggio 2010 ha proposto il progetto “Nolite Timere” La Schola Gregoriana è stata fondata nel 2008 da Patrizia Avon e si pone come scopo la valorizzazione e la divulgazione del canto gregoriano.