La nuova gioventù. I giovani nella poesia friulana di Pier Paolo Pasolini
Il convegno si è svolto sabato 6 dicembre 2008, dalle ore 11.00 alle 12.30, nell’auditorium B del Liceo Scientifico “Michelangelo Grigoletti”, in Via Interna a Pordenone.
Organizzato dal Centro culturale “Augusto Del Noce”, l’incontro ha messo a fuoco da un parte la passione pedagogica di Pasolini, testimoniata da sette anni di insegnamento in Friuli, dall’altra la sua visione dei giovani, tema centrale di tutta la sua opera artistica.
Relatori del convegno sono stati il poeta e scrittore Ovidio Colussi, co-fondatore con Pasolini dell’Academiuta di lenga furlana, ovvero dell’originale esperienza educativa e poetica nata a Casarsa nel 1945, e Silvio Ornella, insegnante e poeta da tempo affermatosi nel panorama degli autori in lingua friulana.
Colussi ha ricordato gli anni dell’Academiuta e quindi la grande dedizione all’insegnamento di Pasolini, il quale fa dire a uno dei suoi personaggi autobiografici che «può educare solo chi sa cosa significa amare, chi tiene sempre presente la Divinità»; mentre Ornella ha ripercorso l’immagine dei giovani nella poesia friulana della Nuova gioventù, dalle prime poesie degli anni quaranta alle ultime degli anni settanta, quando Pasolini denunciò il mutamento antropologico subito dai ragazzi e invitò un giovane fascista, scelto provocatoriamente come interlocutore, a “no essi borghèis, ma un sant/o un soldàt: un sant sensa ignoransa,/ un soldàt sensa violensa”.
Il tema del convegno è risultato particolarmente attuale in momento come questo di emergenza educativa, in cui c’è bisogno di attingere a modelli validi in campo formativo, come è nel caso di Pasolini, in cui, sia pur assieme a un obiettivo disordine morale, del resto mai ostentato, c’è una coscienza religiosa e civile che ha ancora molto da insegnare a giovani e adulti.