Il Friuli Venezia Giulia come laboratorio per la diffusione della teoria gender. Cronaca di un impegno civile per la libertà di educazione.
Nel Quaderno viene illustrato un caso di diffusione della teoria gender nelle realtà scolastiche del Friuli Venezia Giulia, attraverso il Progetto regionale di prevenzione e contrasto al bullismo omofobico “A scuola per conoscerci”. Negli ultimi anni, a livello nazionale, si è acceso un confronto molto aspro sulla teoria gender, in cui sono state coinvolte centinaia di migliaia di persone, sia attraverso assemblee pubbliche, sia attraverso i mezzi di comunicazione di massa: sono anche stati organizzati convegni sul tema e sono fiorite numerose pubblicazioni, che hanno contribuito a far conoscere gli studi di genere, fino a poco tempo fa riservati agli studiosi, nonché le declinazioni delle teorie di genere in progetti didattici, opuscoli per bambini e libri di testo per studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Nel testo non si ripercorre se non per sommi capi la storia degli studi di genere e dell’ideologia genderista ad essi riconducibile, né si può riassumere l’ampio ventaglio di posizioni in merito, che vanno da coloro che negano l’esistenza di una teoria gender a coloro che vedono in essa un pericolo per la sopravvivenza stessa della società fondata sulla famiglia e sulla differenza/complementarietà tra i sessi. Dopo un breve excursus sugli studi di genere e sui documenti internazionali e nazionali che ne hanno recepito le idee di fondo, si passa all’analisi di uno dei progetti didattici in corso di attuazione nelle scuole friulane e giuliane, rappresentativo della volontà di introdurre un nuovo linguaggio tra i giovani, capace di trasformare la realtà, di fare e disfare il genere, secondo una nota espressione di J. Butler.