“Questo corpo è un sole”. Maternità di Maria e simbolo eucaristico.
“Questo corpo è un sole”. Maternità di Maria e simbolo eucaristico è una mostra didattica sull’iconografia di Maria lactans e sul significato eucaristico attribuito al simbolo solare nei corso dei secoli. Il percorso iconografico presenta una una serie di immagini che sono parte integrante della nostra cultura e che richiamano ancora oggi la natura di Avvenimento del cristianesimo.
L’immagine di Maria che allatta Gesù è reperibile sin dai primi secoli cristiani sia in Egitto, come sostituzione di Iside che allatta il figlio Horus, sia in Italia, come sostituzione della Pietas romana. Un modello iconografico successivo si ritrova a Costantinopoli: è quello di Maria Domene (orante), con il Bambino davanti a sé, detta anche Blachernitissa, perché presente nella chiesa delle Blacherne, costruita nel V secolo. In epoca post-bizantiniana tale icona fu denominata in russo Znamenie («Segno») e Platytera tou ouranou («più ampia del cielo»).
Una variante che richiama tali soggetti è quella della Madonna Odigitria («che indica la strada»), la quale regge il Figlio con il braccio sinistro, mentre lo indica con la mano destra. Agli inizi del Trecento queste tradizioni iconografiche si fondono in una nuova immagine, quella della Madonna dell’umiltà, nata in ambito avignonese, in cui il volto di Cristo, dipinto sul petto della Vergine, assume un chiaro significato eucaristico. Ciò avviene significativamente dopo il miracolo eucaristico di Bolsena del 1264 e la promulgazione, da parte di papa Urbano IV, della bolla Transiturus de hoc mundo, che istituiva la festa del Corpus Domini.
In alcune raffigurazioni trecentesche della Madonna del latte e dell’umiltà, reperibili in area veneto-friulana, è evidente il riferimento al sacrificio eucaristico, ravvisabile nel fermaglio che chiude il manto della Vergine, come nel caso dell’affresco della Madonna degli Angeli della chiesa del Cristo di Pordenone, che si può datare alla prima metà del Trecento, e della Madonna dell’umiltà presenta a Santa maria Magiore di Trieste, dipinta da Lorenzo Veneziano, a metà del secolo.
Dopo il Trecento, il sole raggiante sul petto della Madonna ebbe grande diffusione in Centro Italia e a Roma, dove diventò la moderna raffigurazione dell’Immacolata. Furono i predicatori del XV secolo a diffondere tale icona, in particola San Bernardino da Siena (1380-1444), il quale probabilmente fu influenzato da Caterina da Siena, la quale attribuisce a Dio le seguenti parole sull’eucaristia: «El quale Corpo è uno sole, perché è una cosa con meco, vero Sole».
A partire dal XVIII secolo si diffusero nella Chiesa gli ostensori raggiati, in cui confluisce probabilmente la simbologia del sole eucaristico. L’icona del sole raggiato sul petto della Vergine scompare così dalla pittura sacra, ma, come ha scritto Celso Costantini, «l‘Eucarestia è il sole, che riempie di luce e di vita la Chiesa. Accanto all’astro maggiore vi è un altro astro, che, riflettendo la luce del mistico sole, diffonde nella chiesa un ineffabile sorriso di bellezza e di consolazione. È Maria santissima».
Cataloghi:
“Astro incarnato nell’umane tenebre”. Maria lactans e le immagini eucaristiche mariane, Quaderni del Centro culturale Augusto Del Noce, n. 7, 2017; link: https://www.centrodelnoce.it/wp-content/uploads/2017/10/Quaderno-7-1.pdf
Di Bortolo Mel E., Maria lactans. La Madonna del latte in Friuli, Edizioni Leonardo-Centro culturale “Augusto Del Noce”, Pordenone, 2009.