Presentazioni Atti “Il Pordenone e la Signoria Liviana (1508-1537): politica, società e cultura in riva al Noncello”

Presentazioni degli Atti del convegno

Sono usciti gli Atti del Convegno “Il Pordenone e la Signoria dei Liviani (1508- 1537). Politica, società e cultura in riva al Noncello”, svoltosi a Torre di Pordenone sabato 17 ottobre 2020 e promosso dal Centro culturale Augusto Del Noce, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli e del Comune di Pordenone.

Il volume contiene otto relazioni del Convegno e cinque studi post-convegno. Giordano Brunettin, nel suo contributo ha messo in luce le profonde divisioni presenti nella cittadina sul Noncello tra il partito filo Asburgico, che voleva mantenere i privilegi garantiti dalla secolare appartenenza di Pordenone ai domini imperiali, e il partito filo Veneziano, che vedeva nuove opportunità nel passaggio al dominio veneto. Miriam Davide fa capire come alcune famiglie di Pordenone detenessero il controllo sul ricco commercio tra Est Europeo e Pianura Padana, oltre che nel credito. Tali famiglie, nonostante fossero divise anche al loro interno tra le opposte fazioni, riuscirono comunque a mantenere il monopolio del potere anche sotto il dominio veneziano.

Da qui deriva nella storiografia anche la diversa valutazione del periodo storico considerato. Come ha sottolineato sempre Giordano Brunettin «la posizione critica nei confronti dei Liviani è rappresentata efficacemente da Antonio Battistella, nel suo saggio Pordenone e i d’Alviano, pubblicato nel 1913 per il periodico “Memorie storiche forogiuliesi”, mentre l’opposta valutazione, sostanzialmente positiva, fa capo a Andrea Benedetti, secondo il quale la Signoria inaugurata da Barolomeo d’Alviano con la sua conquista di Pordenone nel 1508 fu un momento di splendore culturale per la cittadina, soprattutto per merito dell’Accademia liviana, mentre i comportamenti violenti del condottiero, come il sacco della città del 23 marzo 1514, o i provvedimenti prevaricatori dei suoi eredi, rientravano nella prassi comunemente accettata in quel secolo».

In tale contesto emerge la figura di Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone, la cui crescita umana e artistica è stata delineata da Fulvio dell’Agnese, da Chiara Violini e Simone Andreoni, studiosi che hanno approfondito rispettivamente l’ambiente artistico pordenonese in cui ha operato il pittore, le opportunità offerte dai d’Alviano al giovane pittore, e infine i fascino del mito di Roma Eterna negli artisti del Quattrocento e del Cinquecento, che il Pordenone interpreta in modo assolutamente originale.

Gli Atti contengono anche due importanti contributi sulle fonti documentarie presenti nell’Archivo di Stato di Pordenone, sia nel Fondo Montereale-Mantica, grazie alla relazione sull’importante famiglia degli Amaltei, scritto da da Gabriella Cruciatti, autrice del riordino dello stesso, sia nel Fondo Andrea Bendetti, di cui si è occupata Lia Zigiotti.

Completano il quadro la breve ma densa fiflessione di Agostino Molteni sull’immagine di San Pietro della Cappella Marchisotro di Treviso, lo scritto su Bartolomeo d’Alviano, di Michelangelo Marcarelli, la rassegna sui beni immobiliari del Pordenone, di Crosato, la ricerca di Roberto Castenetto e Giancarlo Magri sugli affreschi di Casa Ferraro a Pordenone e lo scritto di Gilberto Ganzer sui simboli del potere imperiale nella casa del comune.

Il libro aiuta a comprendere che «non si capisce il Pordenone se non si ha chiara la matrice da cui proviene il pittore», come ha detto Giordano Brunettin nelle conclusioni, perché «nulla nasce dal nulla e tutti siamo eredi di una tradizione. Si tratta allora – a detto ancora Brunettin – di continuare la ricerca sul mondo che sta dietro al Pordenone, sulle sue committenze e sui suoi protettori, su una città di duemila abitanti che “non era certamente l’ultima del Regno di Galilea” e che sapeva apprezzare i bravi artigiani». Un impegno questo che il Centro culturale Augusto Del Noce intende continuare, in collaborazione con altre realtà culturali, della città che hanno fattivamente collaborato alla realizzazione del volume.

Il convegno di studi

Il Centro culturale Augusto Del Noce di Pordenone ha avviato nel 2018 il progetto di ricerca storica denominato “La Casa del Pordenone”, che si è declinato nel volume La Casa del Pordenone. Illustrazione dei luoghi ritrovati, a cura di Alberto Magri, e nella Mostra “La Casa del pordenone. Immagini dallo Studiolo, a cura di Stefano Ciol e Alberto Magri.
Il progetto su “Il Pordenone e la Signoria Liviana (1508-1537): società e cultura in riva al Noncello” intende continuare questo filone di ricerca e ha lo scopo di cercare di ricostruire l’intreccio fecondo tra famiglie mercantili e nobiliari, realtà ecclesiali ed espressioni artistiche, che ha permesso al giovane Sacchiense di emergere e imporsi con la sua grande arte. far conoscere e valorizzare la storia di Pordenone agli inizi del Cinquecento, quando avviene il passaggio della città dal dominio asburgico a quello della Serenissima e si sviluppa la Signoria Liviana (1508-1537). Il progetto intende dunque far conoscere un pezzo di storia cittadina che ha lasciato testimonianze importanti, come appunto la Casa Sacchiense e lo Studiolo del Pordenone, che non ha paragoni con altri luoghi in cui hanno vissuto artisti del tempo.
La Signoria dei Liviani costituisce anche uno dei momenti fondamentali del Rinascimento in Friuli. La Communitas Portus Naonis costituisce un esempio di “autonomia locale” che convive dapprima con il dominio d’oltralpe e poi con quello veneziano, mediato dalla Signoria Liviana fino al 1537. Il fiume Noncello garantisce da una parte il collegamento veloce con Venezia, dall’altra il capolinea idrografico più settentrionale dei traffici con il Nord-Est d’Europa. In questo periodo travagliato ma fecondo opera Giovanni Antonio De’ Sacchis, il massimo pittore rinascimentale friulano, in un contesto cittadino ricco di cultura oltre che di mercanzie.

Il Pordenone e la Signoria Liviana (1508-1537): politica, società e cultura in riva al Noncello.

Sabato 17 ottobre 2020

Auditorium Santi Ilario e Taziano – Torre di Pordenone

09.00 Accoglienza partecipanti

09.30 Saluto autorità e introduzione
Roberto Castenetto

10.00 Politica, società e cultura a Pordenone tra Quattrocento e Cinquecento
relatore: Giordano Brunettin

11.30 La situazione socio-economica di Pordenone alle soglie del Cinquecento relatrice: Miriam Davide

11.00 Pausa

11.15 La pittura a Pordenone tra Quattrocento e Cinquecento: un approccio didattico
relatore: Fulvio Dell’Agnese

11.45 Il Pordenone e i Savorgnan in contado
relatrice: Alberta Bulfon

12.15 Discussione

12.45 Sospensione lavori e pausa pranzo

14.00 Il Pordenone ad Alviano
relatrice: Chiara Violini

14.30 Alcune ipotesi iconografiche su Pordenone e il mito di Roma Eterna
relatore: Simone Andreoni

15.00 Gli Amaltei nell’Archivio Montereale-Mantica
relatrice: Gabriella Cruciatti

15.30 Andrea Benedetti: storico della Signoria dei Liviani
relatrice: Lia Zigiotti

16.00 Discussione e conclusioni
Giordano Brunettin

La partecipazione al Convegno è gratuita, ma è preferibile iscriversi per la predisposizione delle misure necessarie a garantire la sicurezza, chiamando o scrivendo alla segreteria organizzativa: tel. 347.5010120, dal lunedì al sabato, ore 10.00-18.00; centrodelnoce@gmail.com.


È possibile seguire il Convegno in streaming attraverso il canale Youtube del Cento culturale: